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Indice di resa cromatica: l'importanza del CRI
Capita spesso di leggere tra le specifiche tecniche di apparecchi a LED, come lampade, moduli LED per insegne o strisce a LED, dati relativi all'indice di resa cromatica, meglio conosciuto come CRI (color rendering index). In questo articolo spiegheremo a cosa fa riferimento questo dato e quali sono i vantaggi legati a un CRI più alto in diversi ambiti di applicazione.
Che cos'è il CRI?
Il CRI, o indice di resa cromatica, è una scala che va da 0 a 100 che indica l'abilità di una fonte di luce di rappresentare in modo veritiero i colori di un oggetto da essa illuminato. Più alto è il suo valore (tendente a 100) e più fedele sarà la resa dei colori degli oggetti che illumina.
Quindi, cosa indica l'indice di resa cromatica? L'indice di resa cromatica indica la capacità di una lampada di mostrare fedelmente i colori degli oggetti che illumina.
Il CRI è determinato dallo spettro luminoso emesso dal dispositivo in esame ma non va confuso con la temperatura della luce (o colore della luce). Infatti uno stesso colore, o temperatura, di luce può essere formato da molte, poche, pochissime o addirittura soltanto un paio di onde elettromagnetiche, che risulteranno in una enorme differenza nella resa cromatica. Uno spettro luminoso più ampio si traduce in un CRI più elevato.
Nella pratica possiamo considerare la luce naturale del sole come un CRI 100, poiché include lo spettro luminoso nella sua totalità, tutti i dispositivi artificiali, che siano moduli LED, lampade a incandescenza o tubi al neon, avranno un valore variabile a seconda delle loro caratteristiche costruttive e una CRI per forza di cose sempre minore a 100
Categorie CRI
Il CRI (chiamato anche RA o IRC), attribuisce un valore qualitativo riferito alla resa cromatica a tutte le apparecchiature che emettono luce. Queste ultime, che possono essere lampade a LED, lampadine tradizionali, neon o moduli LED per insegne, vengono comunemente suddivise in 5 categorie:
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CRI 90 o più - Altissima resa (1A)
La massima resa possibile, questi apparecchi sono destinati ad applicazioni dove la fedeltà cromatica è fondamentale come musei, sale operatorie e negozi, o dove rappresentare correttamente e in modo fedele i colori è un requisito imprescindibile (come nel caso di insegne luminose per grandi brand). -
CRI > 80 - Alta resa (1B)
Utilizzati per abitazioni, scuole, uffici e aree di produzione dove è richiesta una ottima qualità della luce. -
CRI > 60 - Seconda classe
Impiegati per scale, corridoi, aree di transito, servizi pubblici e spogliatoi -
CRI > 40 - Terza classe
Utilizzato per magazzini, zone industriali, serre e capannoni. -
CRI > 20 - Quarta classe
Cantieri, luoghi temporanei, aree scarico, situazioni di emergenza o precarie.
Cosa vuol dire CRI 90?
Se una lampada o un modulo LED ha CRI 90, significa che avrà una elevata capacità (resa cromatica) di rappresentare correttamente i colori degli oggetti che illumina. Spesso si trova la dicitura CRI > 90 o CRI 90 +, il che significa che il CRI è certificato come superiore a 90. Bisogna tenere presente che l'occhio umano non è in grado di percepire variazioni cromatiche superiori a CRI 90, possiamo quindi affermare che un rating CRI 90+ o CRI > 90 rappresenta il massimo di resa cromatica apprezzabile senza l'utilizzo di strumentazioni.
Cosa significa CRI 80?
Come abbiamo visto dalla descrizione della categoria di CRI, CRI 80 significa un buon indice resa cromatica, non paragonabile a quello del CRI 90, ma adatto ad applicazioni di illuminazione generale domestica o di ambienti di lavoro. In caso di necessità di avere una rappresentazione ottimale dei colori (come ad esempio nel caso dell'illuminazione di alimenti o nella realizzazione di una insegna luminosa per un brand particolarmente esigente), si consiglia di impiegare dispositivi con CRI > 90.
Moduli LED per insegne con CRI > 90
Come visto in precedenza, uno dei settori di applicazione che sempre più frequentemente richiede un indice cromatico il più fedele possibile, è quello delle insegne luminose a LED.
In questo ambito infatti, il produttore di insegne non solo svolge un lavoro artigianale e artistico, ma incarna e riproduce i valori e i tratti distintivi del brand che deve rappresentare. Diventa quindi fondamentale avere una assoluta coerenza cromatica rispetto ai colori del brand che si va a promuovere.
A questo proposito iniziano ad essere sviluppati i primi moduli LED per insegne con CRI superiore a 90. Ne sono un ottimo esempio i nuovi moduli LED miniMax a 24v di Current, già utilizzati da moltissimi insegnisti italiani per la realizzazione di lettere scatolate e insegne retroilluminate per brand di alto profilo, particolarmente attenti al rispetto dei colori aziendali.